I Padri Dottrinari sono una Congregazione religiosa fondata ad Avignone, in Francia, il 29 settembre 1592, dal sacerdote Cesare de Bus, per portare la parola di Dio tra la gente umile e abbandonata. Nel 1597, il Beato fonda una famiglia di religiosi approvata dall’allora Papa Clemente VIII e, nel giro di pochi decenni, la Congregazione si stabilizza in Francia e Italia. Sopravvissuti alle avversità degli eventi storici del XIX secolo, oggi i Padri Dottrinari sono diffusi in diversi Paesi del mondo: Francia, Italia, Brasile, India e Burundi. La Congregazione regge diverse parrocchie, tra cui la nostra dal 1935. Lo stemma con la croce e gli strumenti della passione richiama l’opera di evangelizzazione, così come l’iscrizione: “In doctrinis glorificate Dominum” ovvero, “date gloria al Signore attraverso l’insegnamento della dottrina cristiana”.
Strumento di diffusione delle attività dei Dottrinari è il periodico “Luce Vera”.
César de Bus nasce il 3 febbraio 1544 a Cavaillon nei pressi di Avignon.
Cresce in un ambiente familiare e sociale cristiani ma il turbamento della crisi adolescenziale lo porta a una vita spensierata fatta di compagnie allegre e facili divertimenti. Il Signore però, aveva per lui grandi progetti e mise sulla strada del giovane César un forte richiamo ad abbandonare il peccato e ritornare alla pratica di una fede cristiana autentica. Così, una sera, prima di uscire con gli amici, César viene turbato dalla lettura di alcune pagine tratte da una “Vita di Santi”. Cerca di nascondere i suoi sentimenti ma, una volta fuori casa, sente la voce di Cristo che gli diceva: “Stai andando a crocifiggermi di nuovo?”. Corre subito a casa e trascorre la notte in preghiera. Mesi dopo, sebbene sempre più attratto dal desiderio di una piena conversione, accetta l’invito a un ballo ma presto inizia ad annoiarsi e, nella notte, si mette a vagabondare per le vie della città. A ridosso del muro di un convento, da cui proveniva il canto delle monache, Dio attende il giovane per mettere nel suo cuore una “sana e santa inquietudine”: “Che disgraziato sono! Queste monache si alzano di notte per lodare Dio, mentre io, di notte, vado ad offenderlo”. Da quel momento, la Grazia comincia a operare in lui potentemente.
Era l’Anno Santo 1575. Cesare celebra il suo giubileo e torna al Signore sotto la guida del gesuita padre Péquet; cambia vita, riprende gli studi e si avvia al sacerdozio. Ordinato prete nel 1582, diviene un appassionato catechista con stile semplice, immediato, figurativo e comprensibile a tutti.
Nel silenzio dell’eremo di St. Jacques, situato sulla collina che domina Cavaillon, s’immerge in una prolungata preghiera e nello studio del catechismo “ai parroci”, frutto del Concilio di Trento. Da lassù raggiunse paesi e città della Provenza, stabilendosi, infine, ad Avignon.
Colpito dallo zelo catechistico di San Carlo Borromeo, César inizia a raccogliere un gruppo di preti con i quali abbozza uno stile di vita comune e condivide la fatica e la gioia di “fare l’esercizio della Dottrina Cristiana”. Dopo anni di fecondo apostolato catechistico, seppure accompagnato da non poche sofferenze fisiche e morali, César si spegne il 15 aprile del 1607, giorno di Pasqua, nella casa di St. Jean le Vieux, in Avignon.
Colpito dall’originalità del suo stile catechistico, Paolo VI proclama Beato padre Cesare il 27 aprile dell’anno santo 1975, indicandolo alla Chiesa come modello per i catechisti.
L’impegno costante per portare il vangelo nella vita delle persone è ben sintetizzato in una sua celebre espressione: “bisogna che tutto in noi catechizzi, dobbiamo diventare un catechismo vivente”.
Nel 2021 il Beato Cesare de Bus viene proclamato Santo da papa Francesco.
Tra le numerose grazie attribuite all’intercessione del Beato Cesare de Bus, la Congregazione delle Cause dei Santi ha esaminato il caso dell’avvenuta guarigione di una giovane di Salerno affetta da una vasta emorragia cerebrale complicata, qualche giorno dopo, anche da una grave meningite batterica. dopo tre giorni, la situazione di salute migliorò enormemente e, il 30 novembre 2016, la giovane fu dimessa dall’Ospedale completamente guarita dalla meningite. L’iniziativa di affidare la giovane all’intercessione del Beato Cesare venne avviata nella parrocchia di Santa Maria dei Barbuti, affidata ai Dottrinari. Qui i fedeli si sono riuniti in veglie di preghiera. Parenti e amici pregavano in ospedale, con l’immaginetta del Beato e una sua reliquia nella sala antistante il Reparto di Rianimazione.
Il 26 maggio 2020, il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto sul miracolo.